A Simple Key For reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti Unveiled

La dottrina ritiene che la ratio legis del reato di calunnia, disciplinato dall'art. 368 del codice penale, sia quella di evitare che siano instaurati processi penali contro soggetti innocenti; alcuni ritengono, inoltre, che debba aggiungersi anche l'interesse del soggetto falsamente incolpato.

Non integra il reato di diffamazione la segnalazione di comportamenti deontologicamente non corretti. È il caso dell’invio di una comunicazione al Presidente dell’Ordine professionale in cui, con espressioni offensive, vengono segnalati i comportamenti deontologicamente scorretti del professionista poiché è un reclamo diretto personalmente al titolare di un organo e manca la comunicazione con più persone (Corte di Cassazione, sez. V, sentenza 8 maggio 2009, n. 19396).

Essenzialmente, la diffamazione si manifesta quando le affermazioni fatte su una persona sono Bogus e danneggiano la sua reputazione, senza che ci sia una giustificazione legale o un interesse pubblico alla divulgazione di tali informazioni. Questo reato si distingue dall’ingiuria, che è rivolta a una persona specifica e può essere commessa  in sua presenza.

Al pari, la satira – rappresentando una forma di espressione artistica – forza la mano sugli aspetti della continenza (ricorrendo ad espressioni pungenti e ironiche) e dell’obbligo della verità, ma in ogni caso è chiamata al rispetto di tutti gli altri aspetti visti fin qui.

Anche le espressioni dubitative possono integrare il delitto di diffamazione, specie nella forma dell’insinuazione: secondo la giurisprudenza, infatti, qualunque sia la forma grammaticale o sintattica della frase, ciò che conta è la sua capacità di ledere o mettere in pericolo l’altrui reputazione [8].

In caso di diffusione di una notizia diffamatoria con il mezzo televisivo, il potere-dovere di raccontare e diffondere notizie, quale essenziale corollario del diritto di libertà di informazione e pensiero, viene advert essere snaturato nel suo contenuto essenziale, disattendendo il giornalista il compito di informare in maniera oggettiva, corretta ed imparziale la collettività (cfr. Tribunale di Roma, n. 15524/2016).

”: non integra il reato poiché intesa quale dichiarazione di insofferenza rispetto ad azioni del soggetto, l’espressione è priva del contenuto offensivo o lesivo dell’onore ma si connota solo della maleducazione di colui che la espliciti (Corte di Cassazione, sez. V, penale, sentenza 3 maggio 2013, n. 19223).

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La giurisprudenza guarda con maggiore i rigori i casi di diffamazione con il mezzo televisivo, atteso che il mezzo televisivo “for each la sua forza di suggestione, for every il maggior impatto col pubblico, for each la impossibilità di una riflessione immediata e di critica è sicuramente più incisivo, efficace e dannoso del mezzo della carta stampata” (Cassazione Civile, sez. III, eleven/06/1992, n. 7154).

Il codice penale punisce il reato di diffamazione “semplice” con la reclusione fino a un anno oppure, in alternativa, con la multa fino a 1032 euro.

La norma punisce il comportamento di chi, con denuncia (in senso generico) diretta all'Autorità giudiziaria - o ad altra Autorità che a questa abbia l'obbligo di riferirne -, ovvero simulando le tracce di un reato, incolpa taluno di un reato nella consapevolezza dell'innocenza di questo.

Questo reato può essere perpetrato sia verbalmente che stalking reato per iscritto, tramite mezzi di comunicazione tradizionali o digitali.

La Cassazione è intervenuta frequentemente sul punto, vediamo insieme le sentenze più interessanti:

All'inizio la giurisprudenza, non cosciente di come funzionasse la comunicazione del mondo dei social e quanto quest'ultima fosse originale rispetto alle dinamiche tradizionali della rete, non si rese disponibile a riconoscere tale fattispecie di reato.

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